29 dicembre 2006

Prodi & Goldman Sachs

Porca Puttana!
Su "Panorama" (si Deba, ironizza pure sulla fonte) ho letto questo articolo: LA NUOVA IRI NELLE MANI DELLA GOLDMAN.
Praticamente il ministero dell'economia ha chiesto una consulenza alla Goldman Sachs per studiare il futuro ruolo della Cassa depositi e prestiti, lo strumento che, nella testa di Prodi dovrebbe diventare la nuova IRI. Prodi è stato nell'IRI e anche consulente della Goldman. E' pericoloso.
Quando sono andato a votare quest'anno ho "fatto il coglione" e ho votato a sinistra, pensando che fosse il male minore. Giorno dopo giorno ho avuto sempre l'impressione di essermi sbagliato. Berlusconi, è vero, faceva i suoi interessi del cazzo. Ma almeno faceva i suoi. Prodi è un cazzo di cameriere dei Poteri forti.
Non capisco molto bene la portata della cosa perchè non sono particolarmente erudito in economia. Ho trovato comunque questo articolo che ha dell'inquietante.
Ormai sono lanciato sui post sociali, ma qui stiamo andando in merda. E bisogna perlomeno informarsi e, per quanto fattibile, informare.

21 dicembre 2006

Signoraggio vs Beppe Grillo

Ovvero non bisogna mai prendere niente per oro colato
Sai Pighe, stavo rispondendo al tuo ultimo commento sul post "la vita è tutta una storia 3". Vedendo però che la risposta era troppo lunga ho pensato di aprire un nuovo post per approfondire meglio l'argomento.
Eh, si... la storia del signoraggio (si, sul nostro blog si può scrivere tranquillamente) l'avevo già sentita, perchè il signor Pascucci (o chi per lui) posta moltissimo su blog di Grillo. Sinceramente non sapevo la storia delle censure, data la mole di commenti che ho trovato sul signoraggio. Effettivamente è alquanto inquietante, se si pensa alla dichiarata vocazione libertaria del blog di Beppe, e comunque alla fama che lui ha di paladino della giustizia.
Devo ammettere che sono un assiduo fruitore del suo blog. Però, come in ogni altra circostanza, mi pongo sempre con atteggiamento molto critico riguardo a ciò che dice. Anche perchè, e lo ribadisce più volte lui stesso, alla fine è un comico. E fra l'altro un comico che ha fatto i soldi parlando delle nostre disgrazie di cittadini, e quindi ci marcia. Le cose che dice sono comunque per la maggior parte a mio modo di vedere sensate, e ha il gran pregio di avere un grande appeal mediatico, quindi di raggiungere molte persone e in più di farle riflettere, se non altro. Non so perchè censuri il signoraggio. Forse perchè è colluso con i banchieri, come pensa Pascucci. O forse ha ricevuto minacce, o non può proprio parlarne direttamente per chissà quale motivo. Cosa a mio avviso probabile, dato che, tra le righe, parla spesso di questo problema, chiamandolo con parole diverse, o ponendo l'accento su argomenti apparentemente marginali come può essere il pagamento postumo, di cui abbiamo discusso.
Parlando di signoraggio vero e proprio l'ho sempre considerato troppo estremizzato. Non credo stia tutto lì il problema. E' tutto un concorso di cose che io riassumo con la parola "globalizzazione", che però effettivamente dice tutto e niente. In concreto perciò direi tutte quelle cose (e il signoraggio è una delle componenti) che stanno trasformando il cosiddetto libero mercato in un monopolio o meglio in un oligarchia in mano a pochi, tra cui spiccano banche e corporation. E che ci rimette in tutta questa merda è la gente comune come noi. Perchè è con tante piccole cifre che loro fanno le grandi cifre. Siamo in un periodo in cui manca in maniera raccapricciante l'etica. Più che in ogni altro momento della storia. Basta vedere in Italia. I potenti fanno quel cazzo che vogliono con una facilità e una faccia tosta che lascia costernati. Berlusconi è il caso eclatante (diventato politico per non andare in galera e in più con milioni di italiani che lo considerano un eroe, un semidio). Ma cazzo, credo se già tutti i grandi imprenditori italiani non falsificassero i bilanci e pagassero tutte le tasse che devono, il debito pubblico sarebbe estinto. Noi staremmo gran meglio e loro sarebbero pieni di soldi comunque. Ma non si vuole estinguere il debito, se no finisce il grande gioco "chi vuol essere milionario, inculando 60 milioni di persone".
Questo sistema non può però durare per sempre, è destinato a implodere. Non dico che arriveremo ad un nuovo medioevo. Però sinceramente vedo un futuro (e non distantissimo) con poca gente sempre più ricca e la maggior parte sempre più povera. E non credo che farò parte del primo gruppo.
Boh. Forse ho detto una marea di cazzate. Ma è quello che penso (perlomeno in questo preciso momento. Domani non lo so)
Spero almeno di stimolare un dibattito...

16 dicembre 2006

CUCCURUCCUCCU, PALOMA!

Ovvero, anche a Madrid non perdo occasione per fare figure di Merda.
Solitamente non mi piace raccontare i cazzi miei. Però questa performance mi sembrava degna di post (...mah...)
Sabato sera. Cosa si fa, cosa non si fa. Alle 23:00, dopo aver mangiato e ben bevuto, decido di muovere il culo e uscire. Mi sono accordato per trovarmi al Bar di Fabrizio a un'ora X, quindi ho tempo. L'ora X è comodissima, è sempre l'ora X e non lo è mai, non si può sbagliare. Alla fine tra metro e tragitto a piedi arrivo che è mezzanotte passata. Si dà inizio alla maratona alcoolica. Tra una chiacchierata e l'altra (e dopo molteplici birre) arrivano le 2:30. Ahi ahi, il bar chiude, si deve uscire.
Vamos por la calle! Poco male, la temperatura è gradevole, le strade piene di gente, e non mancano i cinesi (los chinos camareros) che dispensano birre e cibarie di origine ignota in ogni dove. Non ci resta che andare in una zona di botellon. Il San Mateo... un posto incredibile; una vera merda per la verità, un vicolo fatiscente tra due strade, maleodorante di piscio, che da su una scuola. Però il weekend è sempre affollato di gente fino a mattina.
Sono là, sorseggiando una Mahou, ormai perso nei miei pensieri (in quella fase che dici bon, adesso vado a casa, però alla fine non c' hai voglia di muoverti), quando arriva una tipa e mi chiede se ho l'accendino. Sovrappensiero le dico "no". E intanto la guardo. Si, cazzo. E' proprio una bella passera. Si piazza poco distante da me, e io continuo a guardarla. Nel frammentre passa un'altra tipa e mi chiede se ho l'accendino. Sovrappensiero le dico "Si, certo". E le accendo la sigaretta. L'altra mi vede e mi viene incontro con sguardo torvo: "ah, simpatico. Mi avevi detto che non avevi l'accendino!", "si? ah, cazzo. Scusa. Non mi ero mica accorto","Si, si, come no". Come no!?! E' vero Cristo. Non l'ho fatto apposta! Penso tra me e me.
Mi metto il cuore in pace. Questa oramai è persa. Invece mi fa "ma tu di dove sei? non sei spagnolo vero?","eh, no. Sono italiano","Maddai! Beh, comunque, piacere, io sono Paloma","Piacere mio. Mi chiamo Elia. Paloma? Che nome stupendo! significa colomba. Come la colomba della pace. Che bello! Pensa che in Italia c'è un cantante, Franco Battiato, che ha fatto una canzone su di te","sai, non sei il primo italiano che me lo dice","Ah, no? Beh, è una canzone che mi piace moltissimo. Cuccuruccuccù paloma, ahi ahi ahi cantava. le serenate all'istituto magistrale nell'ora di ginnastica o di religione per carnevale cantavo sopra ai carri mascherati, avevo già la luna e urano nelle ore le penne stilografiche con l'inchiostro blu la barba col rasoio elettrico non la faccio più il mondo è grigio il mondo è blu".
Cazzo, ormai sono lanciatissimo. Unico problema, comincio a non starci più dentro. Mi sta salendo la nebbia negli occhi, come quando monti in macchina d'inverno e si appanna il lunotto anteriore. Intanto comunque continuo a parlare co sta tipa del + e del -, del per e del diviso. Mi prende proprio. E nel frattempo vai di Mahou.
Ad un certo punto, sovrappensiero, prendo in mano il cellulare, guardo l'ora 7:45. Che!?! In quel momento un lampo di lucidità. Tutto sembra maledettamente chiaro. Il vetro si spanna di colpo. "Cazzo, che tardi!","Eh, si" fa la tipa. "Mi sa che mi tiro verso casa","anch'io" fa lei."Beh, è stato un piacere. Cavolo, però. Abbiamo parlato tutta la notte e non so ancora come ti chiami". La tipa mi guarda prima smarrita, e poi con quell'aria che dice: ma tu ci sei o ci fai? E se ne va.
Boh, che cazzo ho detto di strano? Attimo di riflessione e perplessità. Che cazzo ho detto di strano!?! Ma sono proprio un coglione! Ho parlato tutta la sera di Battiato e le chiedo come si chiama? E l'ho chiesto anche pien de resòn. Oh Cristo!
Beh, adesso è certo: Paloma è persa. E mesto me ne ritorno a casa. Anca stasera pinciòn doman.

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09 dicembre 2006

LA VITA E' TUTTA UNA STORIA


Puntata n°3

"L'Eucarestia Consumista. Ovvero: ma non si può neanche più comprare un televisore in pace che questi ci mangiano anche le palle?!"


Orrore e panico: la cazzo di scatola parlante ha fatto "Crack"!

"Accompagnami a comprarne uno nuovo, tu che ci capisci di queste cose. Ho visto delle offerte interessanti da Euronics. Ah! Prenditi su anche busta paga e il codice fiscale, che non so se lo prendo a rate." Dice il babbo.

Entriamo nel negozio alle due del pomeriggio. E' il ponte dell' Immacolata Concezione (scemo chi ci crede ancora a questa puttanata della verginità della Madonna!) e si spera di schivarsi il delirio che c'è nei negozi in questo periodo dell'anno andando a fare acquisti a quell'ora. Troviamo un televisore a lcd decente, ma non esagerato: costa 1100 euro, ma se paghi con un finanziamento (a rate) ti viene a costare 934 euro. La cosa mi incuriosisce. E chiedo al commesso:
"Ma scusa: se pago subito mi costa quasi 200 euro in più che se prenderlo a rate?"
"Certo! E' la promozione di Natale."
"E non posso pagare 934 euro subito e farla finita? Li abbiamo qui!"
"No, solo con il finanziamento. Sennò le costa 1100 euro."
"Il mondo gira proprio al contrario..." penso. Ci facciamo portare il televisiore all'ingresso mentre andiamo alla cassa per le pratiche.
"Mi serve una busta paga." Fa la cassiera.

"Io sono artigiano." Fa mio padre.
"Allora il modello 740."
Il babbo si fa scuro in volto e mi prende in parte:

"Questi qua vogliono mettere le mani sulla mia contabilità così lo Stato può controllarmi!No no, ne ho già abbastanza di rogne. Era come pensavo. Possiamo fare con la tua busta paga? Tanto tu sei dipendente e non te ne frega niente..."
Vado nell'ufficio con la giovine cassiera.
"Peccato sia una cozza" penso mentre la guardo preparare la pratica.
"Allora" mi fa "Nome, cognome, data di nascita, bla bla bla bla..."

"Ma che storia è questa di questa forma di pagamento assurda? Non mi posso comprare il televisore così con ii soldi in mano?"
"Eh no: le costa molto di più."
"Ma non capisco il senso..." Lei sembra essere concorde, per cui mi spiega.
"Vedi. In realtà tu pagherai tutto in un colpo solo tra sei mesi. Ti arriva un bollettino bancario con cui dovrai fare il versamento."

"Niente rate allora?"
"Niente rate. Tra sei mesi pagherai il televisore 934 euro. Tutto qui. La busta paga fa da garanzia e da parametro di valutazione per la società finanziaria."
"E' la Findomestic?"
"Bravo! Come lo sai?"
"L'ufficio è pieno di gadgets della Findomestic. La penna che usa, il calendario, i post-it. Ho già un finanziamento in corso con loro. E loro cosa ci guadagnano?"
"Mmm...ecco, vedi? Perchè il finanziamento abbia luogo devi accettare questa clausola, ovvero che se, per caso, alla scadenza dei termini stabiliti non hai la possibilità di pagare la merce (facciamo i corni), la Findomestic inizirà a prendersi i soldi dal tuo conto corrente secondo un pagamento rateale che poi andremo ad concordare."
"Ah! E quindi? Ancora non ci arrivo."
"...rate con questi interessi..." Fa lei, drmmatica, girando il monitor del computer verso si me. Guardo e resto di sasso: 15-16% di interesse! Da strozzinaggio!
" 'sti cazzi!.... Vabbè! Ma basta pagare in tempo, no?"
"Certo. Ma in realtà quando si compra qualcosa con questa modlità ci si mette in una situazione pericolosa. Uno pensa che sei mesi siano tanti, invece poi si trova quel giorno del pagamento che non ha i soldi, vuoi perchè ha fatto male i conti, vuoi perchè intanto si è comprato altre cose, vuoi perchè ha avuto degli imprevisti e si è trovato costretto a sborsare. Per cui scattano le rate. 36 euro al mese per 30 mesi. E' una cifra talmente irrisoria che alla fine pensi che ti pesa meno pagarlo così. E allora spesso molti lasciano partire il pagamento rateale volutamente."
"E la Findomestic ci mangia alla grande con gli interessi."
"Già. Loro hanno fatto proprio uno studio su questa cosa, e hanno stimato che la maggior parte di chi adotta la formula di pagamento dopo sei mesi, il giorno della scadenza o si trova senza la somma necessaria o non vuole tirarla fuori. Poi c'è il fatto che le rate piccole sono indolori. Ma naturalmente il discorso funziona solo gu grosse cifre: più grande è la somma, più facile è che una persona non sia disposta a sborsarla in un colpo solo. Voglio dire: 930 euro sono quasi una paga media!"
"Che farabutti! Invogliano la gente a comprare queste cose costosissime che non possono permettersi. E poi gli danno l'illusione di poterle avere con queste offerte che in realtà, contando ancora sull'ingenuità della gente comune, sono una mezza trappola!"
"Esatto."
"Cazzo!"
"Andiamo avanti?"
"Sì.Tanto sono sicuro che mio padre pagherà, a giugno." Si va avanti con la procedura. "Accidenti!" Fa la commessa.
"Che succede?"
"Non mi hanno accettato la tua richiesta."
"Come? Che storia è questa?"
"Eh sì. Risulta che non hai i parametri giusti."
"Ma porca puttana! 1100 euro al mese di stipendio e non avrei i parametri a posto? Cosa c'è che non va?"

"Non lo so. Loro trattano i tuoi dati, ma non sono tenuti a dirti perchè non ti danno il finanziamento. Legge sulla privacy..."
"Ma è la MIA privacy! Non ho diritto di sapere?"
"A quanto pare no."
"Mi dia il numero della Findomestic, per favore."
Telefono incazzato nero e, dopo una giostra incredibile da una linea e l'altra della società, arrivo al comunicatore automatico: mi chiede se il numero di cellulare è lo stesso inserito nella richiesta di finanziamento appena effettuata. Gli dico di sì. E la voce registrata di chissà quale troia mi dice, sensuale:
"La sua richiesta di finanziamento non è stata accolta. I motivi sono dati riservati della società, per cui non siamo tenuti a informarla, secondo la legge...."
Esco dall'ufficio sfanculando il negozio e me ne vado con mio padre. Per ora ci si accontenta di un banale 20" analogico.

MA CHE VUOL DIRE "IL PERCORSO"??!!


Questo postino (ah aha aha!) ce lo metto giusto perchè mi è stato chiesto più di una volta che cosa volesse significare il finale della seconda puntata de "La vita è tutta una storia". Era un pò sibillino il discorso, d'accordo, ma speravo che fosse comprensibile.
Comunque il concetto è questo: la vita ci mette davanti una selva di specchi per le allodole che ci fanno perdere un mucchio di tempo e di energie, facendoci vivere male per conquistare delle mete che altro non sono che miraggi assurdi. Sto parlando di obbiettivi che pretendono il sacrificio della parte emotivo-animale dell'uomo in funzione di una carriera professionale brillante, per esemio! Date un pò uno sguardo al Giappone: quei disgraziati sono ridotti ad automi lavoratori, annullati e privati della loro carica di umanità. Sono solo macchine in un sitema produttivo esasperato! Ma non si pongono nemmeno il problema se la cosa sia giusta o meno, lo fanno e basta. Agli inizi del secolo, il Giappone ha deciso di cambiare volto e di occidentalizzarsi, copiando spudoratamente il nostro Sistema e i nostri costumi. Così dal kimono sono passati alla giacca con la cravatta, la stazione di Tokyo è la copia della stazione di Amsterdam, mangiano da McDonald, eccetera eccetera. E anche noi faremo quella fine orribile!
Tutto questo per dire cosa? Che ci fanno credere che una carriera in banca sia il massimo delle aspettative, che avere una bella casa, una bella macchina e una bella figa con cui farsi le ferie a Sharm-El-Cazzo-Secke ocomeminchiasiscrive vogliano dire avere successo. E allora giù tutti a novanta o, meglio, a pecora!! Tutti nel gregge, via a testa bassa, per "farsi il culo", per fregare il prossimo in modo che il singolo possa avere le sue cazzatine consumiste! E' una società marcia, che valorizza la tua posizione e non la tua umanità! L'uomo in sè non vale più un cazzo, e i parametri per essere accettati dagli altri diventano sempre più sconvolgenti: conta quello che ha addosso e non quello che hai sotto i vestiti o dentro la testa.
Insomma! Quello che voglio dire è che facciamo una vita triste e assurda per conquistare tutto questo cirarpame, cose di cui si potrebbe fare a meno, precludendoci esperienze interssanti per dedicarci totalmente a questo raccogliere punti sociali. Ma che cazzo! Sarà meglio farsi una bella vacanza in Sud America o comprarsi una macchina nuova? Sarà meglio spendere 100 euro per farsi una cena tra amici che avere un cellulare nuovo! Quello che ti lasciano le esperienze non è paragonabile con un qualsiasi bene di consumo superfluo (non è che tutto sia merda, comunque). Per questo penso che il senso della vita stia nel percorso, ovvero nella strada che fai, ovvere nelle esperienze, nelle conoscienze, nei rapporti UMANI! Che cazzo di percorso è quello che va dalla figa di tua madre, alla scuola, alla fabbrica e poi alla solita solfa macchina-casa-minchiate. Hai tutto, ma non hai visto niente: la vita ti ha dato la possibilità di vedere e di conoscere l'uomo, ma hai stupidamente preferito accumulare oggetti. Ma non è colpa tua, in realtà: alla fine siamo tutti stati plagiati dalla nascita. Ed è questo che mi mette in crisi! Voglio dire: sono certo che partire alla scoperta del mondo sarebbe un bel percorso di vita da fare, perchè di dare il mio culo per gli ideali masochisti del sitstema consumista proprio non mi gira bene! E non riesco a decidermi perchè ho paura, una paura di rompere lo schema che mi è stata inculcata con la forza e che non riesco, nonostante tutto, a vincerla. Trovo sempre una scusa con me stesso che mi fa dire "Ma sì, in realtà va tutto bene, è solo che ho bisogno di farmi una scopata!"...
Che poi in realtà il fatto di girare il mondo è un'idea come un'altra, un esempio significativo. Quello che voglio dire è che bisogna vivere il più esperienze possibili, per arrivare ricchi alla fine, per poterti guardare indietro e dire: "Però...ne ho viste...e ne ho fatte di cose!"
Ma non è facile...

06 dicembre 2006

Fra 500 anni saremo argomento di Storia: Come ci vedranno gli Uomini del Futuro?

Tra le tante cose, ora sto leggendo un saggio di Peter Burke del 1972: Culture and Society in Renaissance Italy 1420-1540. Una frase dell'introduzione mi ha fatto riflettere: "L'Italia contava allora nove o dieci milioni di abitanti circa, in maggior parte contadini, che spesso vivevano in condizioni miserabili e che rimasero generalmente estranei alla civiltà del Rinascimento". La storia della cultura antica si occupa quindi quasi sempre di una minoranza della popolazione, quella colta (nel nostro caso di monaci o del laicato colto "mantenuto" nelle città). La massa è fuori dai giochi.
Già, la massa. Oggi viviamo nella società di massa. Tutti potenzialmente possono accedere alla cultura. Analfabetismo nel puro senso della parola è quasi assente. C'è però una nuova forma di analfabetismo. E ce l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, basta accendere il televisore. Alla fine la massa è fuori dai giochi anche oggi. Siamo tutti burattini. La differenza è che oggi non sappiamo chi muove i fili. Una volta era più semplice. C'era il re, l'imperatore, il vassallo o chi per lui. Sapevi con chi incazzarti o chi maledire se le cose andavano di merda. Oggi siamo in democrazia, siamo noi che governiamo, o meglio che deleghiamo ai nostri cari dipendenti statali (perchè questo dovrebbero essere, dipendenti, tra l'altro ben pagati, al nostro servizio) le funzioni di governo. Il sistema è molto più subdolo. Le cose vanno di merda e con chi mi incazzo? Boh. Con Prodi? Con Bush? Ma loro alla fine non contano quasi un cazzo. Mettono la faccia. E intanto ci ubriacano noi con capri espiatori: 60 anni fa gli ebrei, e oggi euro, terrorismo, ecc. Ma chi muove i fili veramente? Ci nascondono moltissime cose. E siamo consapevoli che ce le nascondono. Piu consapevolezza ma meno possibilità d'azione. O almeno è quello che vogliono farci credere.
Ecco perchè mi piacerebbe sapere come ci studieranno tra 500 anni (per restare sullo stesso lasso temporale che c'è tra noi e il Rinascimento). Leggere cosa i vari Burke del 2500 scriveranno di noi... Affascinante.

04 dicembre 2006

Edward D. Wood Jr... Chi Era Costui?

Bene bene... Oggi è lunedì sera e, come al solito, i neuroni ricominciano a riprendere il controllo de mi cabeza. Ma veniamo al dunque. O al comunque (la cacca la fa chiunque).
Mi sono deciso, per la gioia dell' intera galassia, a portare avanti una piccola rubrichina sui film che vedo e che mi paiono degni di nota.
In questo caso la pellicola in questione è Ed Wood, del 1994, di Tim Burton con il mitico Johnny Depp. Il film parla della vita di questo tale Edward Wood, incoronato negli anni '80 come peggior regista nella storia del cinema (per maggiori info vi mando a questo LINK).
E' una delle tante storie di geni incompresi. A dire la verità forse non si può neanche parlare di genio per Wood. Il genio infatti è la somma di: talento + essere nel posto giusto al momento giusto + avere culo e conoscenze giuste. E Wood non era mai nel posto giusto al momento giusto, ed aveva pure una buona dose di sfiga. Migliore quindi risulta l'appellativo di talento inespresso. Fattostà che era un' artista un pò così, farfallone, molto chissenefrega. Buona la prima e via. Ma appunto per questo risultava genuino, e molto spesso delirante, fuori come un cammello su una grondaia. E devo dire che un pò mi identifico nel soggetto.
Badate! Badate!

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01 dicembre 2006

La Sottile Linea Tra Sogno E Realtà

Ieri sera ho guardato Memento, un buon film del 2000 di Christopher Nolan, che parla di un uomo che, dopo un incidente, ha perso la memoria a breve termine, e quindi ogni volta che si sveglia non ricorda quello che ha fatto. Ricorda però la sua vita prima dell'incidente.
Questo mi ha fatto riflettere sul sottile confine tra sogno e realtà. La realtà. In fondo non esiste in assoluto. Ci sono si fatti, eventi che accadono e che sono quelli e punto. Ma il nostro vissuto, il nostro reale, è troppo imperniato di pensiero, e quindi anche di sogno e di fantasia. Non è
sempre facile distinguere le due cose (e più passa il tempo, più mi rendo conto che ho difficoltà a farlo).
Le cose che ci succedono non sono fatti e basta, ma fatti più ciò che stiamo pensando in quel momento. Per esempio la masturbazione (cosa che facciamo tutti in abbondanza) è un atto fisico che porta all'eiaculazione. Però è anche, e forse soprattutto, un atto mentale. Penso che sto scopando, o a delle fighe, o non so a che. Di sicuro non penso certo al fatto reale, ossia che in quel momento mi sto strusciando la fava tra le mani (che non è neanche una bellissima immagine). All'inverso ai bambini, a volte, capita di sognare che sono in bagno, e il fatto è che stanno dormendo. Viene loro lo stimolo di fare pipì e fanno la pipì in bagno, nel sogno. In realtà il fatto vero e proprio è che il bambino ha pisciato a letto. E si possono fare tantissimi altri esempi.
Quindi dove comincia la realtà e dove la fantasia? Il pensiero è fantasia o realtà? Sogno o son desto? C'è gente che vive solo di sola fantasia, poveri illusi, idealisti, monaci/e di clausura, pornofili. Di certo però se si pensa di mangiare e di fatto non si mangia si muore di fame.
Già...

(Ma questo post è realtà o finzione, jajaja)

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