Ovvero, anche a Madrid non perdo occasione per fare figure di Merda.
Solitamente non mi piace raccontare i cazzi miei. Però questa performance mi sembrava degna di post (...mah...)
Sabato sera. Cosa si fa, cosa non si fa. Alle 23:00, dopo aver mangiato e ben bevuto, decido di muovere il culo e uscire. Mi sono accordato per trovarmi al Bar di Fabrizio a un'ora X, quindi ho tempo. L'ora X è comodissima, è sempre l'ora X e non lo è mai, non si può sbagliare. Alla fine tra metro e tragitto a piedi arrivo che è mezzanotte passata. Si dà inizio alla maratona alcoolica. Tra una chiacchierata e l'altra (e dopo molteplici birre) arrivano le 2:30. Ahi ahi, il bar chiude, si deve uscire.
Vamos por la calle! Poco male, la temperatura è gradevole, le strade piene di gente, e non mancano i cinesi (los chinos camareros) che dispensano birre e cibarie di origine ignota in ogni dove. Non ci resta che andare in una zona di botellon. Il San Mateo... un posto incredibile; una vera merda per la verità, un vicolo fatiscente tra due strade, maleodorante di piscio, che da su una scuola. Però il weekend è sempre affollato di gente fino a mattina.
Sono là, sorseggiando una Mahou, ormai perso nei miei pensieri (in quella fase che dici bon, adesso vado a casa, però alla fine non c' hai voglia di muoverti), quando arriva una tipa e mi chiede se ho l'accendino. Sovrappensiero le dico "no". E intanto la guardo. Si, cazzo. E' proprio una bella passera. Si piazza poco distante da me, e io continuo a guardarla. Nel frammentre passa un'altra tipa e mi chiede se ho l'accendino. Sovrappensiero le dico "Si, certo". E le accendo la sigaretta. L'altra mi vede e mi viene incontro con sguardo torvo: "ah, simpatico. Mi avevi detto che non avevi l'accendino!", "si? ah, cazzo. Scusa. Non mi ero mica accorto","Si, si, come no". Come no!?! E' vero Cristo. Non l'ho fatto apposta! Penso tra me e me.
Mi metto il cuore in pace. Questa oramai è persa. Invece mi fa "ma tu di dove sei? non sei spagnolo vero?","eh, no. Sono italiano","Maddai! Beh, comunque, piacere, io sono Paloma","Piacere mio. Mi chiamo Elia. Paloma? Che nome stupendo! significa colomba. Come la colomba della pace. Che bello! Pensa che in Italia c'è un cantante, Franco Battiato, che ha fatto una canzone su di te","sai, non sei il primo italiano che me lo dice","Ah, no? Beh, è una canzone che mi piace moltissimo. Cuccuruccuccù paloma, ahi ahi ahi cantava. le serenate all'istituto magistrale nell'ora di ginnastica o di religione per carnevale cantavo sopra ai carri mascherati, avevo già la luna e urano nelle ore le penne stilografiche con l'inchiostro blu la barba col rasoio elettrico non la faccio più il mondo è grigio il mondo è blu".
Cazzo, ormai sono lanciatissimo. Unico problema, comincio a non starci più dentro. Mi sta salendo la nebbia negli occhi, come quando monti in macchina d'inverno e si appanna il lunotto anteriore. Intanto comunque continuo a parlare co sta tipa del + e del -, del per e del diviso. Mi prende proprio. E nel frattempo vai di Mahou.
Ad un certo punto, sovrappensiero, prendo in mano il cellulare, guardo l'ora 7:45. Che!?! In quel momento un lampo di lucidità. Tutto sembra maledettamente chiaro. Il vetro si spanna di colpo. "Cazzo, che tardi!","Eh, si" fa la tipa. "Mi sa che mi tiro verso casa","anch'io" fa lei."Beh, è stato un piacere. Cavolo, però. Abbiamo parlato tutta la notte e non so ancora come ti chiami". La tipa mi guarda prima smarrita, e poi con quell'aria che dice: ma tu ci sei o ci fai? E se ne va.
Boh, che cazzo ho detto di strano? Attimo di riflessione e perplessità. Che cazzo ho detto di strano!?! Ma sono proprio un coglione! Ho parlato tutta la sera di Battiato e le chiedo come si chiama? E l'ho chiesto anche pien de resòn. Oh Cristo!
Beh, adesso è certo: Paloma è persa. E mesto me ne ritorno a casa. Anca stasera pinciòn doman.
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